Il governo ultraliberista di
Javier Milei ha minimizzato la portata dello sciopero generale
in corso oggi in Argentina contro il drastico aggiustamento
economico portato avanti affermando che si tratta di
un'iniziativa di carattere "nettamente politico".
"E' uno sciopero nettemante politico che complica la vita a
molta gente e che e' portato avanti con estorsioni e minacce",
ha affermato oggi il portavoce alla Presidenza, Manuel Adorni,
nella sua consueta conferenza stampa mattutina.
Il presidente Javier Milei non ha rilasciato dichiarazioni ma
ha pubblicato e replicato una serie di messaggi sui social
contro lo sciopero. In uno di questi si e' ritratto indossando
una maglietta con scritto "io non sciopero", e in un altro ha
paragonato i sindacalisti argentini ai faraoni egiziani
attraverso un gioco di parole tra l'argentino e l'ebraico.
Dall'esecutivo si mettono in evidenza inoltre alcuni sondaggi
che indicano che oltre il 60% degli argentini sarebbero contrari
all'iniziativa dei sindacati e affermano che commercianti e
lavoratori autonomi non hanno aderito.
Il maggior impatto dello sciopero si avverte in effetti sul
fronte dei trasporti. L'adesione dei lavoratori di autobus,
metropolitane, treni ed aeroporti e' pressoche' totale mentre il
sindacato degli statali (Ate) segnala anche un'adesione del 97%.
Chiuse anche scuole pubbliche e banche con gli ospedali aperti
invece solo per le emergenze.
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