Un motivo di orgoglio, ma anche
un peso. Per il regista Daniele Luchetti la gloriosa storia del
cinema italiano rappresenta oggi la sfida principale registi del
Paese, eternamente paragonati ai geni del passato come Federico
Fellini. Vincitore di numerosi premi al David di Donatello,
Luchetti arriva in Brasile come ospite d'onore a 8½ Festival del
Cinema Italiano, che prenderà il via il 27 giugno, dove
presenterà il film "Confidenza", adattamento del romanzo omonimo
di Domenico Starnone, già nelle sale italiane lo scorso aprile.
"Diamo per scontato che il Brasile abbia una cultura che
somiglia molto alla nostra, ma non ne sono così sicuro. Voglio
verificare se è vero e sono curioso di capire l'impressione che
il pubblico ha di questo film" ha detto Luchetti in
un'intervista all'ANSA. "Confidenza" racconta la storia di
Pietro Vella, insegnante che vive sotto la minaccia di una
terribile confidenza rivelata da un ex studente e da un'ex
fidanzata, la geniale matematica Teresa Quadraro. "Questo film
mostra il ritratto di un uomo spaventato, impaurito dal
femminile", ha spiegato il cineasta. Il thriller interpretato da
Elio Germano e Federica Rosellini si inserisce nel dibattito
sulla mascolinità tossica, attuale sia in Brasile che in Italia.
"Confidenza" sarà uno dei film proiettati all'8½ Festival del
Cinema Italiano, che porterà il meglio della produzione
contemporanea del belpaese in più di 20 città brasiliane. Oltre
a partecipare alla mostra, il cineasta sarà protagonista di due
incontri: uno a San Paolo, il 26 giugno, e uno a Rio de Janeiro,
il primo luglio - promossi dagli Istituti Italiani di Cultura.
Gli eventi si svolgono nell'ambito dell'iniziativa "Fare
Cinema", portata avanti dal ministero degli Esteri per
promuovere i film italiani attraverso la rete diplomatica e
consolare.
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