Consolidare ancora di più il
rapporto tra Italia e Argentina e intensificare le occasioni
commerciali, soprattutto nell'ambito del settore energetico.
Sono le priorità emerse dall'incontro, 'Argentina: nuove
opportunità nel settore energetico e della transizione
produttiva', promosso da ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, Promos Italia, Ice, Camera di
Commercio Italiana in Argentina, che fa seguito alla recente
missione in Italia del presidente Milei e del ministro degli
Affari Esteri, Diana Mondino.
L'attenzione dell'Italia verso l'Argentina "é massima - come
ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani
intervenuto in video conferenza -. Io conto di andare in
Argentina nei prossimi mesi con una delegazione di imprese,
dobbiamo fare di più e ce lo dicono proprio le nostre imprese".
Il Paese del Sud America infatti ha straordinarie risorse di
petrolio, gas naturale, risorse energetiche rinnovabili e si è
aperta anche la partita del litio, legato al business delle
terre rare. "Le materie prime e le terre rare sono fondamentali
per un Paese come il nostro - ha sottolineato Tajani -, perché
dobbiamo competere con la Cina che, di fatto gestisce tutto il
settore delle materie prime e delle terre rare come il litio".
Se quindi l'Italia vuole competere a livello globale deve essere
"più libera" nel commercio di queste materie prime e per questo
la collaborazione con l'Argentina in questi settori diventa
strategica.
I rapporti dell'Italia con l'Argentina sono tradizionalmente
eccellenti, anche in virtù dei legami storici e culturali. Nel
2023 l'interscambio è stato pari a circa 2,3 miliardi di euro.
Ora con il nuovo corso impresso dal governo di Milei potrebbe
diventare più facile investire in Argentina, che è una "terra di
opportunità che oggi sono concrete", come ha spiegato la
ministra degli Affari Esteri del Paese, Diana Mondino.
"In sei mesi di nuovo governo l'inflazione si sta riducendo
velocemente - ha aggiunto -. Abbiamo ridotto la spesa pubblica,
come fonte di crescita ci rimane quella esterna: quello delle
esportazioni è il principale motore di crescita che avrà
l'Argentina nei prossimi decenni". Secondo la ministra "tutto
può crescere in Argentina" e il governo aiuta questo nuovo corso
"cercando di modificare i problemi micro economici alla radice".
Quindi adeguando la spesa fiscale, modificando la politica
monetaria, riducendo notevolmente i tassi di interesse, "inoltre
il tasso di cambio è molto stabile e abbiamo un livello di
disoccupazione che è inferiore rispetto a quello che avevamo
anni fa. Questi cambiamenti sono fondamentali".
E poi c'è il lavoro di deregolamentazione che facilita gli
investimenti e il lavoro delle imprese. Grazie a tutte queste
riforme questo "é il momento giusto di investire in Argentina",
come ha evidenziato Giorgio Alliata di Montereale, presidente
della Camera di commercio italiana in Argentina, e se l'Italia
non sale su questo treno "perderà grosse opportunità". Come
quella presenta nell'area di Vaca Muerta dove l'Argentina "ha
riserve di idrocarburi per 300 anni", come ha ricordato Juan
Carlos Doncel, presidente di Enarsa, Energia Argentina Sociedad
Anonima.
"Abbiamo lasciato da parte il falso concetto della sovranità
energetica, l'Argentina ha una finestra, adesso, da cui deve
trarre vantaggio e se non lo farà perderemo un'opportunità unica
- ha concluso -. C'è stata poi la comparsa del litio sullo
scenario che ci fa dire che ci saranno molte novità, adesso ci
sarà l'esportazione libera con un solo nulla osta".
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