Le associazioni che
raggruppano gli ex combattenti delle Malvinas sono arrabbiate
con il governo di Javier Milei perché nel Giorno
dell'Indipendenza ha ammesso la partecipazione di graduati che
avevano torturato i soldati nelle isole durante la guerra del
1982. Ma all'esecutivo dell'ultraliberista si rimprovera anche
di aver omesso di ribadire la richiesta di sovranità
sull'arcipelago al recente vertice del Mercosur ad Asunción.
Almeno tre militari che hanno sfilato come "veterani delle
Malvinas" nella parata del 9 luglio sono stati accusati di aver
torturato i soldati di leva durante la guerra col Regno Unito, e
una delle vittime è rimasta cieca.
La situazione è stata denunciata dal segretario per i
diritti umani del Centro degli ex combattenti (Cecim), Ernesto
Alonso, sui social network.
L'11 maggio 2018 il procuratore federale di Río Grande,
Terra del Fuoco, Marcelo Rapoport, aveva firmato un rapporto di
192 pagine in cui accusa 26 comandanti militari che si trovavano
sulle isole di aver torturato i propri soldati.
Emilio José Samyn Ducó, Francisco Eduardo Gassino e Jorge
Taranto compaiono in questa lista e, secondo le foto pubblicate
dal Cecim, tutti e tre erano presenti alla parata militare.
Inoltre, i combattenti sono irritati - compresi alcuni
diplomatici di carriera - perché la ministra degli Esteri
argentina, Diana Mondino, non ha incluso la questione delle
Malvinas nel documento del Mercosur firmato pochi giorni fa ad
Asunción, per la prima volta dal 1996.
"Il Ministero degli Esteri argentino deve dare una
spiegazione urgente sul perché la rivendicazione storica della
sovranità sulle isole Malvinas non è stata inclusa nella
dichiarazione degli Stati membri del Mercosur, come è accaduto
in tutte le dichiarazioni precedenti", ha dichiarato oggi il
parlamentare del Mercosur e capo della delegazione argentina,
Gabriel Fuks.
L'ex ambasciatore argentino in Ecuador ha osservato che
questo atteggiamento del governo "fa parte dello storico
disinteresse di Milei per l'organismo regionale più importante
per il nostro Paese" e ha ricordato che "solo Fernando De La
Rúa, in piena crisi politica e sociale, non ha partecipato a un
vertice di capi di Stato".
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