Riprende in Brasile il braccio di
ferro tra il Congresso e la Corte Suprema sulla questione del
Marco temporal, una legge che favorisce la potente lobby
dell'agroindustria e cancella il diritto ancestrale di molte
comunità indigene sui loro territori.
La norma afferma che gli indigeni hanno diritto solo alle
terre che erano in loro possesso il 5 ottobre 1988, data di
promulgazione della Costituzione. Nei mesi scorsi i giudici
della Corte suprema avevano votato contro l'applicazione del
Marco Temporal. Ma il Congresso sta valutando una proposta di
emendamento costituzionale e la Corte ha proposto un'iniziativa
di conciliazione.
Il presidente del Senato brasiliano, Rodrigo Pacheco (Psd),
ha detto di confidare in una risoluzione consensuale tra il
Congresso e la Corte Suprema sulla questione. Secondo Pacheco,
la proposta di emendamento costituzionale non dovrebbe avanzare
mentre è in corso un'iniziava di conciliazione promossa dalla
Corte.
La dichiarazione di Pacheco arriva alla vigilia della
riunione della Commissione Costituzione e Giustizia del Senato,
per discutere la proposta di emendamento .
Il ministro Gilmar Mendes, della Corte Suprema, ha fissato
invece per il 5 agosto la data di inizio dei lavori della
commissione di conciliazione. L'organismo è composto da
rappresentanti del governo, del Congresso, degli Stati, dei
Comuni, delle organizzazioni indigene e dei pubblici ministeri.
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