Nei primi sette mesi
dell'anno le autorità brasiliane hanno messo a segno oltre mille
operazioni di contrasto all'estrazione minerale illegale nella
riserva indigena Yanomami, in Amazzonia. Lo riferisce in una
nota il governo, evidenziando che le attività di forze di
sicurezza federali hanno portato all'arresto di 59 minatori
illegali, oltre che al sequestro di 18 velivoli, 467 motori per
imbarcazioni e 54 antenne per internet satellitare Starlink. Nel
corso delle operazioni sono stati anche recuperati 10.848 chili
di oro e 38.000 chili di cassiterite, estratti illegalmente
nella foresta.
Grazie alle attività portate avanti finora è già stato notato
un "forte calo" delle attività illegali. "Il numero di denunce
minerarie nella terra indigena Yanomami è diminuito del 73% nel
primo quadrimestre spetto allo stesso periodo del 2023", si
legge nel comunicato.
Gli indigeni della riserva Yanomami sono al centro di una
emergenza umanitaria a causa dell'attività criminale di gruppi
di minatori illegali che hanno occupato varie aree della
riserva. Le attività causano la contaminazione dei fiumi
soprattutto con il mercurio usato per estrarre l'oro, generando
impatti sulla salute e sull'accesso agli alimenti per i popoli
originari. Sono inoltre segnalati omicidi, violenze e stupri
commessi dai minatori.
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