Il candidato alla presidenza del
Venezuela del partito Centrados en la Gente (opposizione),
Enrique Márquez, ha denunciato gli appelli alla violenza
lanciati dal presidente Nicolas Maduro al gruppo di esperti
elettorali delle Nazioni Unite, sottolineando che si tratta di
un piano per "incoraggiare l'astensione". Lo ha riferito Marquez
in una conferenza stampa pubblicata sui suoi profili social.
"Stanno invocando la violenza per intimidire i venezuelani e
incoraggiare l'astensione. A mio parere, il popolo ha già deciso
di cambiare", ha detto Márquez, aggiungendo: "sta usando
l'appello alla violenza per convincere il popolo venezuelano a
non votare. I venezuelani stanno votando in massa e lo stanno
facendo perché hanno scelto il voto piuttosto che la violenza".
Questo atteggiamento, ha sottolineato il candidato, "dimostra
la loro profonda preoccupazione e disperazione perché i
risultati elettorali non sono a loro favore".
Marquez ha riferito anche dei timori per l'annuncio del capo
della campagna elettorale di Venezuela Nuestra (Maduro), Jorge
Rodríguez, che in una conferenza stampa, sabato ha chiamato "a
prendere la Grande Caracas dalle 10 del mattino alle 22 di sera.
Con la previsione di una riunione di milioni di persone nella
marcia più grande che il Paese abbia mai conosciuto e più di
60mila veicoli motorizzati".
"Questo è un invito agli scontri e alla violenza - ha
affermato Marquez - chiedendo al presidente di "fare il suo atto
giovedì e di permettere a tutti gli altri di svolgere le loro
attività, in modo che i venezuelani possano confrontarsi".
In merito al ritardo nell'accreditamento dei rappresentanti
di lista, l'esponente di Centrados en la Gente ha insistito sul
fatto che "la questione deve essere valutata con molta
attenzione perché si tratta proprio di garantire la presenza
delle diverse forze politiche nei centri di voto. "Questo è
fondamentale - ha affermato - e temo che il Consiglio nazionale
elettorale ci stia giocando, rendendo sempre più difficile e
onerosa la possibilità di accreditarsi".
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