Dopo aver perso il controllo
della Commissione bicamerale di controllo sui Servizi segreti,
il governo del presidente argentino Javier Milei si è visto
respingere oggi in prima lettura dalla Camera il decreto che
stanzia un finanziamento di 100 milioni di dollari
all'intelligence.
A produrre il nuovo rovescio dell'esecutivo in Parlamento è
stata l'inedita alleanza tra l'opposizione peronista e il
centrodestra del Pro che ha portato 156 voti a favore della
nullità del decreto contro i solo 52 raccimolati dallo
schieramento di Milei.
Il governo ad ogni modo ha il tempo a suo favore. L'80% degli
stanziamenti - secondo quanto risulta da documenti ufficiali - è
stato già speso, ed inoltre avrà una seconda chance di ribaltare
la situazione con la votazione in seconda lettura al Senato.
Il governo dovrà comunque sforzarsi per raccogliere una
maggioranza sufficiente e spezzare l'inedita alleanza tra
peronismo e centrodestra formatasi su questa questione.
L'opposizione anche quella cosiddetta 'dialoghista', sospetta
infatti che il governo utilizzi il lavoro dell'intelligence per
filtrare informazioni riservate utilizzate poi in campagne di
aggressione sui social contro oppositori, giornalisti e critici
dell'esecutivo.
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