La Banca centrale argentina
(Bcra) ha annunciato di aver "concluso con successo il
trasferimento di parte delle sue riserve di oro" in diversi
conti intestati all'estero.
L'iniziativa era trapelata alla stampa nei mesi scorsi
suscitando forti critiche dell'opposizione per il pericolo di
un'eventuale embargo nel contesto delle numerose cause che
affronta lo Stato argentino con i creditori.
In un comunicato la Bcra rigetta tali polemiche ed esprime
anzi la sua "preoccupazione per la diffusione irresponsabile,
con fini politici, riguardo tali operazioni prima della loro
conclusione", una circostanza, si sottolinea, che "ha messo a
rischio la sicurezza degli attivi di tutti gli argentini".
"Le informazioni sull'amministrazione delle riserve sono da
sempre confidenziali con l'obiettivo di preservare la loro
sicurezza e sono condivise solo con gli organi competenti sempre
sotto stretta confidenzialità" prosegue la nota.
Il ministro delle Finanze, Luis Caputo, a fronte delle
indiscrezioni aveva ammesso l'operazione della Bcra affermando
che si trattava di un'iniziativa mirata ad ottenere un reddito
dalle riserve.
Il comunicato conclude quindi precisando che "tali operazioni
di riequilibrio non modificano il volume totale delle riserve in
oro che rimane equivalente a 4,981 miliardi di dollari" anche se
non informa la quantità di oro che è stata inviata all'estero.
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