I roghi che stanno devastando il
Brasile nel contesto di una siccità record che interessa oltre
il 60% del territorio nazionale hanno attivato anche il
Parlamento, dove sono oltre 40 i progetti di legge in esame alla
Camera e al Senato che puntano ad aumentare le pene per i
crimini contro l'ambiente.
La normativa vigente prevede la reclusione da due a quattro
anni, oltre ad una multa, per chiunque provochi incendi nei
boschi o in altre forme di vegetazione. I nuovi progetti
propongono invece aggravanti per i casi di incendio doloso con
un aumento doppio o triplo della pena così come in caso di
delitto recidivo, se colpisce riserve naturali protette e se
viene commesso durante una siccità, un'emergenza o una calamità.
L'aumento delle sanzioni ha il sostegno del ministro
dell'Ambiente, Marina Silva, che in una recente conferenza
stampa ha parlato di "terrorismo climatico"
Di fronte all'ondata di incendi nel Paese e all'appello dei
governatori, l'Esecutivo ha già pubblicato un decreto che
prevede un aumento delle sanzioni per le infrazioni relative
agli incendi boschivi ma anche nei casi in cui non vengono
adottate misure per prevenire o combattere bosch il fuoco.
Solo nel mese di agosto in Brasile sono andati in fumo
110mila km quadrati in tutti i biomi, secondo i dati
dell'Istituto nazionale per la ricerca spaziale (Inpe), un'area
che equivale a quella di nove Stati del Paese messi insieme. Nei
primi otto mesi dell'anno la superficie totale distrutta dagli
incendi nella nazione raggiunge i 224 mila km quadrati.
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