Il presidente dell'Argentina,
l'ultraliberista Javier Milei fautore di un programma di
austerity a sua stessa detta "unico al mondo", per la prima
volta dal suo insediamento a dicembre del 2023 registra
un'immagine negativa superiore a quella positiva in diverse
inchieste d'opinione realizzate nelle ultime settimane.
Dopo mesi di stabilità il calo oscilla, secondo rilevazioni
effettuate nell'ultimo mese e citate oggi dal quotidiano La
Nacion, tra il 10 e il 4%.
Un'inchiesta di Synopsis registra che il giudizio "molto
negativo" sulle politiche di Milei è arrivato al 42,9%, mentre
l'insieme delle opinioni "positive" e molto positive" è fermo al
40,3%. Sulla stessa linea la società Opina Argentina rileva un
calo di immagine del 4% a settembre e un 45% di opinioni "molto
negative" contro il 30% di opinioni "molto positive". Sulla
stessa linea Proyeccion registra un 50,7% di opinioni negative
contro il 44,8% di positive.
L'analista politico Federico Aurelio, della società Aresco,
afferma che "la caduta di immagine non è stata graduale, con un
calo del 6% solo nell'ultimo mese". "Se la situazione economica
non si riprenderà, Milei potrebbe perdere altri dieci punti da
qui alla fine dell'anno, la gente non vede la ripresa", ritiene
Aurelio.
Il sondaggio condotto da Synopsis evidenzia che "il 70% degli
intervistati ritiene che l'austerity ricade sul popolo e non
sulla casta politica", come aveva promesso il presidente, e che
la ripresa economica "non sta avvenendo nei termini annunciati
dal governo".
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