"Negli Stati Uniti dovrebbero
fare come Milei e prendere in mano la motosega, è incredibile
vedere come le azioni in Argentina, hanno iniziato a volare non
appena il governo ha smesso di sperperare denaro ed ha avviato
misure di austerità".
L'auspicio e l'analisi sull'attuale congiuntura argentina non
è di un'esperto qualsiasi. A parlare è infatti Jordan Belfort,
il broker immortalato da Leonardo di Caprio nel film di Martin
Scorsese, 'Il Lupo di Wall Street'.
Già condannato negli Usa per insider trading e riciclaggio,
Belfort - oggi un ricercato conferenziere - è sposato con una
modella argentina e visita spesso il paese sudamericano.
Intervistato dall'emittente locale Neura, si è speso in elogi
nei confronti di Milei e ha magnificato le possibilità di
crescita dell'Argentina, "un paese che ha tutto: energia,
minerali, risorse naturali, e gente con buona formazione".
Secondo Belfort in tal senso "l'Argentina è facile da raccontare
a un investitore", e il suo principale problema fino ad oggi è
che è stato "il Paese peggior governato".
Il finanziere emblema del capitalismo selvaggio degli anni
'90 coincide con Milei anche nel rifiuto del peronismo. "Non ho
mai capito tutta la faccenda di Perón ed Evita, secondo me una
visione come quella peronista distrugge un Paese, semplicemente
non funziona".
Dopo aver incassato gli elogi di Elon Musk e quelli di
Donald Trump, il leader argentino che si professa fra le altre
cose un anarco-capitalista, riceve adesso anche quelli del Lupo
di Wall Street, l'uomo che forse più di ogni altro incarna
l'ideale del libero mercato scevro da regole e imposizioni.
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