Il "fallimento" dei dialoghi di
pace tra il governo colombiano e i dissidenti delle estinte Farc
ha fatto aumentare "drammaticamente" il tasso di deforestazione
in Amazzonia: lo sottolinea in un rapporto l'ong International
crisis group (Icg).
L'incremento coincide anche con le "lotte intestine" dentro
lo Stato maggiore centrale (Emc), un gruppo guerrigliero che si
è diviso in aprile, durante i negoziati con l'esecutivo di
Gustavo Petro, elevando la pressione sullo Stato con un'ondata
di violenza.
Tra gennaio 2016 e settembre 2024, la nazione ha tra l'altro
registrato almeno 248 omicidi di difensori ambientali, secondo
l'ufficio dell'Alto commissariato Onu per i diritti umani.
"La deforestazione genera entrate per l'Emc" attraverso
l'allevamento di bestiame, la narco coltura e l'estrazione
mineraria illegale, osserva l'ong.
Uno dei Paesi al mondo con la maggiore biodiversità, la
Colombia (che dal 21 ottobre al 1 novembre ospita la Cop16
proprio sulla biodiversità) nel 2023 ha perso 79.256 ettari di
foresta, che i guerriglieri sono arrivati a controllare usandola
anche come nascondiglio.
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