Il drastico aggiustamento
fiscale realizzato dal governo ultraliberista di Javier Milei
accompagnato da una politica di forti incentivi agli
investimenti esteri sta generando fiducia nei mercati finanziari
che ripagano con una forte discesa del rischio Paese - lo spread
misurato in relazione con i tassi della Federal Reserve -
attestato oggi in chiusura dei mercati a 914 punti.
Si tratta del livello più basso toccato da agosto del 2019
ad oggi e rispecchia le aspettative positive sulla solvenza
raggiunta dallo Stato argentino riguardo le sue obbligazioni
creditizie e sulla solidità del programma di riordinamento
macroeconomico avviato dal governo.
A sostenere le aspettative dei mercati sono anche i recenti
annunci su finanziamenti per 8,8 miliardi di dollari concessi
dalle banche multilaterali, oltre alle indiscrezioni sul
raggiungimento di un prestito "repo" (repurchase agreement) per
il pagamento di scadenze del debito per 5 miliardi di dollari
all'inizio del 2025.
Oltre a questo l'Argentina è oggetto di un forte interesse di
capitali stranieri nei settori dell'energia e minerario grazie
anche ai forti incentivi derivati dalla legge di promozione
degli investimenti varata dal governo.
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