Mentre la fornitura di energia
elettrica inizia a essere ristabilita in quasi tutta l'isola di
Cuba, tre giorni dopo il blackout causato dall'uragano Rafael,
la comunità internazionale annuncia l'invio di aiuti. L'Onu e
l'Unione europea invieranno 94 tonnellate di generi di prima
necessità per un valore di 600mila dollari. I primi carichi con
farmaci, kit di igiene personale, taniche di acqua e altri beni
sono attesi al porto di Santiago tra domani e mercoledì
prossimo. Il piano di emergenza proposto dall'Onu prevede uno
stanziamento di 33 milioni di dollari. In precedenza era stata
la Russia ad annunciare l'invio di 80mila tonnellate di gasolio
e aiuti umanitari per 62 milioni di dollari. Nel corso della
visita a l'Avana del vice primo ministro Dmitri Cherhyshenko il
governo ha annunciato anche l'invio di materiale utile alla
riparazione delle centrali elettriche danneggiate dall'uragano.
Le autorità intanto garantiscono che l'energia elettrica è
stata ripristinata i 13 delle 15 province del Paese. Più
difficile la situazione nella capitale l'Avana dove solo il 17%
degli abitanti della capitale dispone di elettricità. Nel
passaggio sulla città di oltre due miliardi di abitati l'uragano
ha infatti causato danni a tutte le infrastrutture. Le intense
piogge e i venti fino a 185 chilometri hanno abbattuto 500 pali
elettrici e distrutto un centinaio di trasformatori. A questi si
sommano i danni ai tralicci. Oltre 500 edifici sono stati
danneggiati costringendo 250mila persone a lasciare le proprie
case.
L'uragano Rafael - due settimane dopo il passaggio di
Oscar che aveva causato la morte di otto persone, blackout ed
enormi danni - ha messo a dura prova la popolazione già alle
prese con gli effetti della peggior crisi economica dagli anni
'90 tra carenza di alimenti, farmaci e beni di prima necessità.
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