"Quando sei donna ti rendono
tutto più difficile, e se c'è una cosa per cui vengo castigata
non è solamente per le mie politiche, ma perché sono donna e
perché non sopportano di discutere con una donna e di non avere
ragione". Così Cristina Kirchner, presidente dell'Argentina dal
2007 al 2015, ha commentato la sentenza emessa oggi dalla
Cassazione che conferma la condanna in primo grado a sei anni di
carcere per corruzione. "Siccome (i giudici) non possono
picchiarmi, fanno le cose che hanno fatto oggi in tribunale", ha
aggiunto Kirchner.
I giudice della corte d'appello hanno convalidato la sentenza
di primo grado che riconosce Kirchner colpevole del delitto di
amministrazione fraudolenta nella causa che indaga sulla
corruzione negli appalti pubblici per la costruzione di
autostrade ('Causa Vialidad').
Kirchner ha già annunciato il ricorso alla Corte Suprema, che
potrebbe tardare anche anni prima di emettere un verdetto che
renderebbe effettive la condanna e l'interdizione perpetua dai
pubblici uffici, precludendo la possibilità di un'eventuale
candidatura alle prossime elezioni politiche del 2025 o alle
presidenziali del 2027.
Lo scorso 5 novembre Kirchner è stata proclamata presidente
del peronista Partito giustizialista (Pj), principale forza di
opposizione al governo di Javier Milei.
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