Il gacimento patagonico di
petrolio e gas non convenzionali di Vaca Muerta potrebbe
significare per l'Argentina il passaggio a un saldo energetico
attivo di 30 miliardi di dollari annuali entro il 2030 con
investimenti complessivi per 120 miliardi di dollari.
Lo afferma un rapporto della società di consulting globale
Pwc dove si sottolinea anche l'importanza delle politiche di
deregulation e di apertura commerciale avviate dall'attuale
governo di Javier Milei.
Grazie al giacimento di Vaca Muerta, seconda riserva al mondo
di shale gas e quarta al mondo di shale-oil che si estende su un
area di circa 30.000 km2, "l''Argentina ha un potenziale molto
elevato nello sviluppo del settore degli idrocarburi non
convenzionali", si legge nel documento di Pwc.
Nel rapporto - dal titolo "Vaca Muerta, il futuro
dell'Argentina - si stima che al ritmo attuale di investimenti e
sviluppo l'area sarà in grado di produrre entro il 2030 un
milione di barili di petrolio e 200 milioni di metri cubici di
gas giornalieri generando utili per 30 miliardi di dollari
annuali.
Dall'inizio del suo sviluppo il giacimento ha già attratto
investimenti per oltre 200 miliardi di dollari e Pwc stima che
per raggiungere il suo pieno sviluppo è necessario l'arrivo di
capitali per altri 120 miliardi. Il principale freno alla
produzione è dato attualmente dalla insufficiente capacità delle
infrastrutture. Pwc ritiene "vitale" il completamento di una
serie di pipeline e l'avvio della costruzione di un impianto di
liquefazione del gas e di un porto di acque profonde nella
regione patagonica di Rio Negro per consentire l'export della
produzione di Vaca Muerta.
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