La procura generale del Venezuela
ha accettato di revisionare i casi di 225 persone arrestate
nelle proteste convocate dall'opposizione dopo la controversa
proclamazione della vittoria di Nicolas Maduro alle
presidenziali del 28 luglio. Si tratta della prima apertura
concessa dal governo chavista nei confronti dei detenuti
nonostante le numerose denunce di arresti arbitrari, abusi e
irregolarità presentate da parte di familiari, Ong e Nazioni
Unite.
La decisione avviene inoltre a un solo giorno dalla morte in
carcere e senza processo dell'oppositore Jesús Medina, a cui è
stata negata assistenza medica e nel quadro di gravi denunce di
torture, sparizioni e pratiche di isolamento. Tra i detenuti
figurano anche 69 adolescenti per la scarcerazione dei quali i
genitori hanno dato il via ad una forte campagna di protesta.
Il procuratore generale Tarek William Saab ha dichiarato che
il governo "ha effettuato un esame approfondito" dei casi
relativi ad azioni violente avvenute dopo le elezioni e che,
"considerando il diritto alla difesa e la presunzione di
innocenza" ha deciso di chiedere la revisione di 225 casi.
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