L'Avenida Abancay, di fronte al
Parlamento peruviano, è gremita di migliaia di minatori
informali che manifestano chiedendo un'estensione del Registro
Integrale di Formalizzazione Mineraria, il cosiddetto Reinfo e
di essere legalizzati. Máximo Franco, presidente della
Confederazione Nazionale delle Piccole Miniere e delle Miniere
Artigianali del Perù (Confemin), ha dichiarato al quotidiano El
Comercio che si ritireranno solo quando ci riusciranno. I
minatori da oggi davanti al Parlamento hanno striscioni con
sopra scritto, "Sì al Reinfo, estensione sì o sì", "Romulo Mucho
(il ministro dell'Energia e delle Miniere) dimettiti" e "la
nostra attività genera occupazione e benefici".
Ieri il governo aveva inviato al Parlamento "con urgenza" un
progetto di legge sulle piccole miniere artigianali che
stabilisce nuove responsabilità e vuole essere un'alternativa al
Registro Integrale di Formalizzazione Mineraria ma Franco ha
chiarito poco fa a El Comercio che Confemin la rifiuta. Inoltre,
ha dichiarato che i piccoli minatori non lasceranno lavorare le
grandi miniere se il Parlamento non accoglie le loro richieste.
La protesta, iniziata lunedì scorso, si è estesa anche nelle
regioni minerarie di Ica e Arequipa (nel sud del Perù), dove
sono stati bloccati tratti dell'autostrada Panamericana Sud.
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