L'ex presidente brasiliano Jair
Bolsonaro è identificato dalla polizia federale come il "capo"
dell'organizzazione criminale che ha pianificato il colpo di
Stato e, tra le altre cose, l'assassinio del presidente Luiz
Inácio Lula da Silva.
Secondo il quadro accusatorio elaborato dagli inquirenti -
che hanno chiesto l'incriminazione del l'ex capo dello stato e
di 36 suoi ex ministri e stretti collaboratori - il politico
ultraconservatore avrebbe svolto il ruolo di "leader" del
complotto "i cui ordini hanno permeato tutti i nuclei
organizzativi" dell'articolato piano golpista che aveva come
fine ultimo impedire al presidente Lula di insediarsi al potere.
Obiettivo dell'organizzazione era "mantenere Bolsonaro al
potere" a tutti i costi, riferisce la polizia.
Dal documento di 800 pagine consegnato alla Corte suprema - i
cui contenuti sono pubblicati dai media locali - Bolsonaro
influenzava tutti i gruppi ma ha "ha agito direttamente"
soprattutto nell'ambito del nucleo incaricato di diffondere
disinformazione e fake news contro il sistema elettorale
brasiliano che utilizza urne elettroniche. Il suo ministero
della Difesa, aggiunge la polizia, ha avuto un ruolo chiave
nell'aiutare Bolsonaro a promuovere la diffusione di false
notizie su rischi - mai provati - di possibile manipolazione
delle urne. Accusato di associazione per delinquere, tentato
colpo di stato e abolizione dello stato democratico di diritto,
se riconosciuto colpevole Bolsonaro potrebbe rischiare una
condanna fino a 28 anni di carcere.
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