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Caracas attacca i social media, 'ci vogliono destabilizzare'

Caracas attacca i social media, 'ci vogliono destabilizzare'

'Danneggiano lo Stato colpendo i nostri giovani'

CARACAS, 27 novembre 2024, 13:44

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il governo di Nicolas Maduro ha iniziato una crociata contro i social network, che ritiene siano parte di un presunto piano di destabilizzazione e di un complotto omicida per impedirgli di restare al potere oltre il 10 gennaio. In particolare, il commissario capo della Polizia scientifica e di investigazione criminale, Douglas Rico, sostiene che "malvagi stiano cercando la morte di massa dei giovani nelle scuole con l'intenzione di danneggiare lo Stato".
    Ne ha parlato in un evento a cui ha partecipato anche il ministro dell'Interno Diosdado Cabello.
    "Il nostro Paese è sotto costante assedio da parte di nemici interni ed esterni", ha detto Rico, senza offrire ulteriori prove delle sue affermazioni, aggiungendo che gli attacchi vengono portati avanti attraverso sfide virali su TikTok e altre piattaforme social. "I malvagi - ha commentato - si recano nelle scuole per indurre i giovani a commettere qualsiasi atto".
    Secondo i media locali, come El Pitazo, finora sono stati registrati 25 avvelenamenti di massa nelle scuole del Paese, che hanno colpito 800 persone, soprattutto bambini e adolescenti.
    Inoltre, il governo attribuisce la morte di tre bambini alle sfide virali e sta indagando sulla rete TikTok.
    L'esecutivo sembra convinto che l'opposizione voglia destabilizzare il Paese per impedire l'insediamento di Maduro, dopo le contestate elezioni del 28 luglio. "Non si tratta di ciò che accadrà il 10 gennaio, ma di ciò che sta accadendo in questo momento. Le iniziative sono già in corso e dobbiamo stare attenti giorno per giorno", ha evidenziato Rico.
    Per parte sua, Cabello, numero due del regime chavista, ha dichiarato che polizia, intelligence e controspionaggio militare stanno lavorando insieme "per affrontare il comune nemico della patria".
   

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