L'invasione di capibara, il
più grande roditore vivente, sta mettendo in crisi l'attività
agricola nello stato brasiliano del Ceará, nel nord del Paese.
La riproduzione accelerata di questa specie in assenza di suoi
predatori naturali ha trasformato l'ecosistema locale denunciano
gli agricoltori reclamando misure da parte delle istituzioni.
Secondo Marcelo Bandeira, zootecnico e direttore della
Stazione di piscicoltura Dnocs citato dal portale G1, questi
roditori "stanno devastando piantagioni di erba, canna da
zucchero, erba e legumi, causando perdite significative".
E oltre all'impatto economico, c'è preoccupazione per la
salute pubblica, poiché i capibara 'ospitano' una specie di
zecca che trasmette la febbre maculosa.
L'Istituto brasiliano del medio ambiente (Ibama) riconosce
che "c'è bisogno di un'azione congiunta tra agricoltori, comuni
e governo federale, recuperando le aree protette per garantire
una convivenza armoniosa con la specie", ma in attesa di misure
concrete, gli agricoltori cercano di proteggere i propri
raccolti con recinzioni rinforzate dovendo tuttavia affrontare
costi elevati.
La gestazione dei capibara e di circa 4 mesi e ogni femmina
può produrre da uno a otto figli per gravidanza. La caccia ai
capibara e agli animali selvatici è illegale e la pena può
arrivare fino a un anno di prigione.
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