PORT-AU-PRINCE, 20 DIC - Il governo transitorio di
Haiti ha decretato lo stato di emergenza su tutto il territorio
nazionale per un mese, a partire da domenica 22 dicembre. Lo
riferisce la presidenza del consiglio evidenziando che la misura
è stata adottata nel tentativo di contenere la più recente
ondata di violenza che attraversa il Paese caraibico, in preda a
una crisi politica, economica e umanitaria dall'inizio
dell'anno. La decisione ha l'obiettivo di "facilitare
l'intervento della Polizia nella lotta contro l'insicurezza e
per far fronte alla crisi agricola e alimentare".
La decisione è arrivata in particolare dopo la distruzione di
uno degli ultimi ospedali ancora attivi sull'isola, il Bernard
Maevs, da parte del cartello di organizzazioni criminali "Vivre
Ensemble" (Vivere Insieme) che controlla l'80% del territorio
della capitale Port-au-Prince e parte delle altre province
haitiane.
L'attacco sarebbe stata una rappresaglia dopo l'uccisione di
uno dei vertici del gruppo, conosciuto come Jeff Mafia, braccio
destro del leader Jimmy 'Barbecue' Chérizier.
Di fronte all'ulteriore aumento della violenza il governo
guidato da Didier Fils-Aimé ha creato un Consiglio di Sicurezza
Nazionale (Cns) per "rispondere ai diversi aspetti della crisi
di sicurezza che affligge il Paese".
I dati delle Nazioni unite riferiscono della morte violenta
di almeno quasi 5mila persone nel 2024, mentre oltre 4mila donne
hanno denunciato violenze sessuali, tra cui stupri di gruppo.
Almeno 700mila haitiani - il 25% dei quali bambini - sono
sfollati interni, mentre metà della popolazione di Haiti
affronta difficoltà per procurarsi il cibo.
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