Il procuratore generale del
Venezuela, Tarek William Saab, ha detto che il gendarme
argentino Nahuel Agustín Gallo, detenuto in Venezuela dall'8
dicembre scorso, è tenuto in isolamento in un carcere di Caracas
senza la possibilità di comunicarsi con la sua famiglia e che
gli è stato negato il diritto di essere difeso da un avvocato di
sua fiducia.
Saab lo ha dichiarato in un'intervista concessa al quotidiano
argentino Clarín, in cui si è rifiutato di dettagliare in quale
carcere sia detenuto Gallo perché "l'informazione per ora è
riservata, in virtù della gravità dei reati investigati",
limitandosi solo a dire che si trova a Caracas.
Il procuratore generale ha anche confermato che, dopo più di
20 giorni di detenzione, a Gallo non è stato concesso il diritto
di essere difeso da un avvocato di sua fiducia ma che "sta
ricevendo assistenza legale statale" come "qualsiasi cittadino"
in Venezuela.
Saab ha aggiunto che non sinora non sono state consentite
visite (la compagna e il figlio di Gallo vivono a Caracas) né
chiamate della sua famiglia, giustificando tale isolamento
perché "il signor Gallo è sotto inchiesta, in un processato per
reati estremamente gravi che miravano a attentare alla pace" del
Venezuela.
Nell'intervista il procuratore generale venezuelano ha anche
rifiutato di informare Clarin quale sia il giudice che sta
processando Gallo e quali siano le presunte prove che lo
incriminerebbero per i reati che gli vengono imputati.
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