Con la presentazione di
Inna della compagnia mineraria AES Andes, il portafoglio dei
progetti del settore dell'idrogeno verde in Cile sale a un
totale di 24 miliardi di euro (25 mld di dollari), secondo un
rapporto pubblicato dalla piattaforma di business intelligence
dell'America Latina BNamericas.
Inna è un progetto da 9,61 miliardi di euro che dovrebbe
insediarsi nella località settentrionale di Taltal, nella
regione mineraria di Antofagasta.
Manca però ancora l'approvazione ambientale delle autorità
locali e il Ceo di AES Andes, Javier Dib, ha dichiarato in un
comunicato che la presentazione dello studio di impatto
ambientale "è un passo fondamentale per garantire la fattibilità
dell'iniziativa".
BNamericas segnala che se il progetto otterrà il via libera
finale, la costruzione di Inna inizierà a gennaio 2027.
Secondo un rapporto pubblicato dopo l'ultimo processo di
Pianificazione energetica a lungo termine del Cile, l'idrogeno
verde - come sostituto del diesel per i motori nell'industria
mineraria del rame - avrà una partecipazione del 44,3% nelle
operazioni a cielo aperto nel 2035 e del 10,4% in quelle
sotterranee nel 2040. Nel settore non cuprifero, invece,
potrebbe coprire il 92,5% entro il 2050, secondo il rapporto di
BNamericas.
Gli altri due principali progetti che attualmente stanno
ottenendo i permessi ambientali in Cile sono quelli di HNH
Energy, a Magallanes (nel sud), per 10,57 miliardi di euro e di
Volta, sempre ad Antofagasta, per 2,4 miliardi di euro.
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