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Bogotà, 'forza straniera dietro le azioni dell'Enl in Catatumbo'

Bogotà, 'forza straniera dietro le azioni dell'Enl in Catatumbo'

Petro: 'La crisi umanitaria in Colombia questione di sovranità'

BOGOTÀ, 28 gennaio 2025, 15:17

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Dietro l'offensiva lanciata dai guerriglieri dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln) contro i dissidenti delle disciolte Forze armate di rivoluzionarie di Colombia (Farc) in Catatumbo si nasconde "una forza straniera".
    Lo ha affermato il presidente colombiano Gustavo Petro, evidenziando che per questo motivo la crisi umanitaria nata a seguito di rappresaglie, rastrellamenti ed esecuzioni sommarie deve essere considerata "un problema di sovranità nazionale".
    Quasi 50mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case e almeno altre 23mila sono convinta nelle proprie abitazioni. "L'Eln straniero" si è svincolato dalla guerriglia originaria, ha detto Petro. "Il problema che affrontiamo oggi in Catatumbo è una guerra per il narcotraffico. E con la cocaina non si fa alcuna rivoluzione nel mondo", ha aggiunto il presidente, secondo cui "le loro azioni, non sono più come quelle cui eravamo abituati. Si muovono come paramilitari. E quello che hanno fatto è stato uccidere", ha proseguito Petro.
    "In passato l'Eln ha difeso la popolazione e ha fatto una rivoluzione per migliorare la vita, e adesso ha finito per fare il contrario. Bisogna dirlo", ha sottolineato il capo dello Stato che immediatamente dopo l'avvio degli scontri ha sospeso il negoziato di pace in corso tra alti e bassi con l'Eln e dichiarato lo stato di emergenza per 'agitazione interna' per poter gestire l'esodo delle popolazioni locali. Dal canto loro, i dissidenti Farc riuniti nel 'Fronte 33', entrato nel mirino dell'Eln, hanno annunciato di non voler combattere contro i guerriglieri e chiesto un cessate il fuoco al governo per avviare un negoziato di pace.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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