Le portavoci del Comitato di
parenti e amici per la libertà dei prigionieri politici, il
Clippve, composto da mogli, figlie, madri e sorelle di
prigionieri politici, hanno presentato oggi a Caracas i dettagli
delle condizioni di detenzione dei loro parenti.
Torture fisiche e psicologiche, isolamento prolungato,
sparizioni forzate, mancanza di cure mediche e negazione
dell'accesso alla giustizia: sono queste le condizioni dei
prigionieri politici che vegetano nelle carceri venezuelane
secondo uno schema imposto dal governo di Nicolas Maduro,
denunciano i parenti.
Molti arresti sono definiti sequestri di Stato perché
eseguiti da agenti incappucciati non identificati e senza
mandati di arresto.
Secondo le testimonianze, molte vittime sono state tenute in isolamento per oltre sei mesi senza poter ricevere visite.
Come Freddy Superlano, detenuto da "182 giorni
nell'Elicoide" come denunciato oggi dalla moglie Aurora Silva.
La maggior parte degli almeno 1.601 prigionieri politici
che, secondo l'ong Foro Penal, sono ancora nelle carceri
venezuelane, sono stati catturati in raid di massa e sequestri
selettivi casa per casa dopo le presidenziali del 28 luglio
scorso.
I prigionieri sono accusati di "incitamento all'odio" ed
il Comitato ha denunciato almeno 50 sparizioni forzate,
chiedendo misure umanitarie. L'attivista Sairam Rivas, compagna
del prigioniero politico Jesús Armas, ha chiesto di non
criminalizzare la lotta dei parenti, "che ora sono i
capofamiglia e responsabili di bambini e anziani che non sono
protetti: siamo l'unica voce rimasta che hanno".
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