La revoca da parte
dell'amministrazione statunitense dello status di protezione
temporanea (Tps, nel suo acronimo inglese) per gli oltre 600mila
venezuelani rifugiatisi negli Stati Uniti li lascia "a rischio
di deportazione" oltre a "legittimare il regime di Nicolás
Maduro, suggerendo che la situazione in Venezuela è sotto
controllo e che il presidente sia lui, sebbene abbia rubato le
elezioni del 28 luglio scorso", denuncia Veppex, l'ong
"Venezuelani perseguitati nell'esilio", come riporta oggi il
Miami Herald.
"Plaudiamo al fatto che i criminali vengano espulsi dal
territorio statunitense, ma rifiutiamo che vogliano trasformare
tutti gli immigrati venezuelani in criminali.
Il Venezuela non è un Paese sicuro, neanche per coloro che vivono nel suo territorio", ha denunciato Veppex dopo che la nuova responsabile del Dipartimento di sicurezza nazionale, Kristi Noem, ha confermato di aver cancellato un'ulteriore estensione di 18 mesi del Tps per i venezuelani che la precedente amministrazione Usa aveva annunciato il 10 gennaio scorso.
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