Dopo i gravi scontri che
hanno accompagnato la protesta a sostegno dei pensionati di
mercoledì scorso a Buenos Aires, il governo di Javier Milei ha
deciso di blindare il Parlamento in vista
di una nuova protesta convocata per oggi.
Il ministero della Sicurezza ha annunciato che per prevenire
disturbi verranno chiuse tutte le vie di accesso al palazzo del
Congresso e a poche ore dall'inizio della manifestazione si
osservano già le transenne della polizia collocate lungo tutto
il perimetro a due isolati di distanza dal Parlamento.
Se per la protesta della settimana scorsa erano stati
mobilitati oltre 2.000 agenti di tutte le forze di sicurezza
federali e 1.000 agenti della polizia della città, per questa
manifestazione si attende uno spiegamento anche superiore.
Il governo federale in coordinamento con quello della
capitale ha predisposto controlli anche negli accessi
autostradali e nelle principali stazioni ferroviarie dove pure,
con un'inizativa inedita, sono stati relicati messaggi
deterrenti sia attraverso i megafoni che la segnaletica
luminosa.
"La protesta non è violenza.
La polizia reprimerà qualunque
attentato contro la Repubblica", recita uno dei messaggi che si
poteva osservare nella stazione Constitucion.
La manifestazione di mercoledì scorso si è conclusa con
decine di feriti tra i manifestanti, un centinaio di arresti e
con un fotografo freelance in gravissime condizioni dopo esser
stato colpito alla testa da un lacrimogeno sparato ad altezza
d'uomo.
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