Non ci sono criminali tra i
venezuelani che gli Stati Uniti hanno inviato in prigione in El
Salvador: lo afferma il ministro dell'Interno venezuelano,
Diosdado Cabello, evidenziando che nessuno di questi è un membro
dell'organizzazione criminale transnazionale El Tren de Aragua.
Cabello, che smentisce quanto sostenuto da Washington, spiega
di basare la sua affermazione sull'esame dell'elenco dei nomi
dei 238 venezuelani, privi di documenti, trasferiti al Centro di
massima sicurezza (Cecot) in El Salvador.
"Non c'è nessuno tra quelli che si trovano in El Salvador che
risulti come appartenente a una banda criminale o come membro
dell'estinto treno di Aragua.
È una bugia - osserva il ministro -.
Stanno organizzando un campo di concentramento. Chi applaude
a ciò che stanno facendo gli Stati Uniti e El Salvador è un
barbaro", sottolinea Cabello, il cui governo è accusato dalla
comunità internazionale di arresti arbitrari e violazioni dei
diritti umani.
Il trasferimento dei venezuelani sta suscitando forti
proteste trasversali nel Paese sudamericano. Oltre ai familiari
dei deportati, protesta il governo di Maduro che ne ha fatto un
cavallo di battaglia, ma anche i politici di opposizione, i
difensori dei diritti umani, e i giuristi. I prigionieri sono
stati accusati senza prove sufficienti di appartenere alla gang
nata nelle carceri venezuelani, e deportati senza un giusto
processo.
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