La repressione contro la
minoranza Uiguri in Cina è "inaccettabile" e la Francia la
condanna "con la piu' grande fermezza": è quanto affermato dal
presidente francese, Emmanuel Macron, in una lettera di risposta
ad un'altra missiva che gli era stata inviata a luglio dal
deputato francese Aurélien Taché e sottoscritta da una trentina
di colleghi parlamentari. Nella missiva, il capo dello Stato
assicura che "nei nostri contatti bilaterali con le autorità
cinesi ogni occasione è buona per chiedere di porre fine alle
detenzioni nei campi di Xinjiang", nel nord-ovest della Cina.
Macron precisa di aver esaminato "con la piu' grande attenzione"
le testimonianze e i documenti riguardanti "i campi di
internamento, le detenzioni di massa, le scomparse, il lavoro
forzato, le sterilizzazioni forzate, la distruzione del
patrimonio Uiguri, in particolare, i luoghi di culto, la
sorveglianza della popolazione e più globalmente tutto il
sistema repressivo attuato in quella regione". "Tutte queste
pratiche - avverte Macron - sono inaccettabili perché violano i
principi universali iscritti nelle convenzioni internazionali
relative ai diritti umani e le condanniamo con la più grande
fermezza". "Tengo ad assicurarvi che resteremo pienamente
mobilitati sulla situazione degli Uiguri", prosegue il
presidente, elencando le iniziative assunte da Parigi al livello
internazionale, in particolare, nel quadro delle nazioni Unite.
(ANSA)
Riproduzione riservata © Copyright ANSA