L'Alta Corte di Delhi ha
esaminato oggi una petizione che chiede di liberare e trasferire
in una riserva protetta Shankar, l'elefante dello zoo di Delhi,
rimasto l'ultimo in cattività e da solo dalla morte della sua
partner, Bombai, nel 2005.
L'appello è stato presentato da Nikita Dhawan, una sedicenne
della capitale, che ha fondato il gruppo per i diritti degli
animali Youth For Animals.
I magistrati hanno chiesto ai responsabili del governo
federale, dell'amministrazione di Delhi, del National Zoological
Park, dell'Animal Welfare Board of India (Awbi) di spiegare
entro le prossime tre settimane quali siano i loro progetti.
La coppia di elefanti africani venne donata nel 1998 dal
governo dello Zimbabwe all'allora presidente indiano Shankar
Dayal Sharma. Dopo la morte di Bombai, che era stata chiamata
così in omaggio alla moglie dell'ambasciatore del Paese
africano, Shankar vive in solitudine da 16 anni.
Una petizione lanciata su Change.org dai ragazzi
dell'associazione animalista ha raccolto in poche settimane 50
mila firme: l'appello, rilanciato sui social, definisce le
condizioni di Shankar "strappacuore" e denuncia che Shankar
trascorre incatenato 17 ore al giorno e non ha sufficiente
spazio in cui muoversi. "La vicinanza a binari ferroviari,
inoltre, crea sicuramente stress e danni neurologici a un
animale così sensibile ai suoni".
Il tribunale ha aggiornato la prossima udienza al 9 marzo.
Nikita ha commentato: "E' già una grande vittoria, che ci fa
sperare che Shankar ottenga presto la libertà".
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