Nuova fiammata di tensione nello stato indiano del Karnataka dopo l'uccisione, ieri, di un attivista della Bajrang Dal, ala giovanile della Vishva Hindu Parishad (Vhp), organizzazione nazionalista indù. Durante il funerale, sono state tirate pietre e incediate alcune moto e case. Da un mese, lo stato è teatro di manifestazioni anche violente scatenate del "caso hijab", per la scelta di alcuni college di proibire alle studentesse di indossare il velo islamico.
Harsha Hindu, 27 anni, sarto in un villaggio del distretto di Shivamogga, è stato assassinato in circostanze ancora non chiarite, ma la sua morte ha comunque suscitato proteste, violenze e polemiche tra le forze politiche.
Il governo del Karnataka ha rafforzato le misure di sicurezza e ha ordinato la chiusura delle scuole per due giorni. K.S.
Eshwarappa, ministro dello Sviluppo rurale dello stato, del Bjp, ha immediatamente attribuito l'omicidio a "criminali prezzolati musulmani" e ha incitato alla necessità di fare giustizia. L'esistenza di gang violente di indù e musulmani che si scontrano periodicamente nel distretto è nota. Il Direttore Generale di Polizia, S. Murugan, informa che sono stati fermati cinque uomini sospettati dell'omicidio di ieri, e fa sapere che a carico dell'ucciso ci sono varie accuse di aggressioni contro musulmani e due per omicidio.
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