Shanghai si prepara ad allentare
le misure per contenere il Covid-19 e a riavviare gli impianti
produttivi, sia pure in modo graduale e controllato, mentre nel
suo porto è stata registrata una punta massima di 477
portacontainer ferme all'11 aprile, in base ai calcoli di
Bloomberg.
Dall'inizio dell'ondata di Omicron, a fine febbraio, l'hub
finanziario cinese ha segnalato oltre 340.000 casi, in gran
parte asintomatici, costringendo le autorità locali, in forza
della politica della 'tolleranza zero' al Covid, a chiudere
attività commerciali e fabbriche da almeno tre settimane con
gravi ripercussioni sulla produzione e sulle catene di
approvvigionamento locali e internazionali, ulteriormente
esacerbate dalla chiusura di strade dentro e fuori la città.
Secondo quanto riferito dalle autorità, le principali aziende
tra cui Tesla e Volkswagen sono tra le 666 aziende che avrebbero
potuto riprendere le attività questa settimana, sotto la
gestione delle bolle. Un promemoria diffuso da Tesla, ad
esempio, ha stabilito che i dipendenti avrebbero dovuto dormire
in fabbrica con la fornitura da parte dell'azienda di sacchi a
pelo, materasso e pasti giornalieri.
Le riprese dei droni diffuse dai media cinesi hanno mostrato
oggi l'arrivo dei dipendenti della compagnia di Elon Musk in
fabbrica con i bagagli. Volkswagen, che ha riavviato la
produzione a Changchun dopo l'allentamento delle restrizioni nel
Jilin, sta studiando la fattibilità del riavvio delle operazioni
anche a Shanghai.
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