Amnesty International denuncia
"una nuova ondata di crimini di guerra e probabilmente di
crimini contro l'umanità" in Birmania, dove la giunta ha
intensificato i raid aerei e il fuoco dell'artiglieria contro i
civili.
L'esercito, al potere dal colpo di Stato del 2021, ha
intensificato gli attacchi nella parte orientale del Paese tra
dicembre e marzo, con truppe di terra che hanno effettuato
esecuzioni extragiudiziali e saccheggiato e bruciato villaggi,
ha dichiarato l'organizzazione nel suo rapporto. Gli attacchi
aerei hanno colpito case, centri sanitari, templi e chiese.
"In quasi tutti gli attacchi documentati, sembra che fossero
presenti solo civili", ha dichiarato Amnesty International.
Anche l'artiglieria ha preso di mira i villaggi per diversi
giorni, secondo le testimonianze dei residenti raccolte
dall'organizzazione.
Dal colpo di Stato del 1° febbraio 2021, che ha rovesciato
l'ex leader civile Aung San Suu Kyi, gli scontri si sono
intensificati nell'area, non lontana dal confine con la
Thailandia.
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