Tensione fra Baghdad e Stoccolma, con l'Iraq che minaccia di "rompere le relazioni" con la Svezia, nel caso di nuovi roghi del Corano.
L'avvertimento del governo di Baghdad è arrivato nel giorno in cui l'ambasciata svedese a Baghdad è stata data alle fiamme prima dell'alba nel corso di una manifestazione organizzata dai sostenitori del leader religioso Moqtada Sadr alla vigilia di un nuovo evento in Svezia dove gli organizzatori sarebbero intenzionati a bruciare una nuova copia del Corano.
Un corrispondente dell'Afp ha visto del fumo alzarsi dall'edificio dell'ambasciata, nell'area in cui la polizia irachena era schierata in assetto antisommossa proprio per la manifestazione.
La polizia irachena ha utilizzato gli idranti per disperdere i manifestanti. Secondo quanto riferito da un fotografo dell'Afp sul posto, gli agenti hanno fatto indietreggiare la folla con idranti e manganelli elettrici. Da parte dei manifestanti è partita una sassaiola contro la polizia.
Il ministero degli Esteri svedese ha detto all'Afp che il personale dell'ambasciata a Baghdad è al sicuro: "Siamo al corrente della situazione, il nostro personale è al sicuro e il ministro è in costante contatto con loro". "Quello che è successo è totalmente inaccettabile e il governo condanna questi attacchi con la massima fermezza possibile", ha dichiarato il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström.
Il ministro degli Esteri iracheno ha condannato "con la massima fermezza" l'incendio invitando le forze di sicurezza ad aprire un'"inchiesta urgente". "Il governo iracheno - si legge in una nota - ha dato istruzioni ai servizi di sicurezza competenti di avvisare un'indagine urgente e di prendere tutte le misure necessarie per fare luce sulle cause dell'incidente e identificare gli autori".
Oggi a Stoccolma in programma nuovo rogo davanti all'ambasciata irachena
Nonostante le violente proteste a Baghdad, l'azione programmata per questo pomeriggio a Stoccolma, durante la quale si prevede di bruciare una copia del Corano davanti all'ambasciata irachena, proseguirà. Secondo l'agenzia di stampa svedese Tt, coloro che hanno richiesto l'autorizzazione alla polizia - che sarebbero gli stessi responsabili di un'iniziativa analoga all'inizio di luglio a Stoccolma - non hanno alcuna intenzione di tirarsi indietro. La polizia può concedere o meno il permesso per qualsiasi protesta, basandosi esclusivamente sulla capacità di garantire la sicurezza, ma al momento non ci sarebbero particolari allarmi.
La polizia, in base alle leggi vigenti, deve valutare se concedere o meno il permesso per qualsiasi azione di protesta, basandosi esclusivamente sulla capacità di garantire la sicurezza nel luogo specifico in cui si svolgerà l'evento. "Se riceveremo nuove informazioni, le circostanze potrebbero cambiare. Al momento, non riteniamo necessario stanziare risorse aggiuntive oltre a quanto già programmato", ha dichiarato il portavoce della polizia, Mats Eriksson, a Tt. Intanto si continua a monitorare la situazione e a valutare la sicurezza nel luogo dell'azione. Se gli agenti di Stoccolma riterranno di non poter garantire l'ordine pubblico, potrebbero revocare l'autorizzazione all'azione di protesta.
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