E' polemica sull'impresa della
scalatrice norvegese Kristin Harila, che il 27 luglio ha
infranto il record per aver conquistato le cime di tutte le 14
montagne del mondo di 8.000 metri nel minore tempo finora
registrato: solo tre mesi e un giorno, per un'impresa conclusa
con la scalata del K2. E proprio per quest'ultima scalata, la
sportiva è finita sotto l'accusa di aver scavalcato insieme al
suo team uno sherpa morente sulla via per raggiungere la vetta,
pur di raggiungere il suo obiettivo.
Parlando alla Cnn, Harila ha invece insistito sul fatto che
lei e il suo team hanno fatto tutto il possibile per salvare lo
sherpa, Mohammad Hassan, e ha negato di essere nel filmato
dell'incidente in circolazione. "Non l'abbiamo visto cadere. Lo
abbiamo visto appeso alla corda e abbiamo cercato di salvarlo
per molte ore", ha detto alla Cnn, aggiungendo che si trattava
di un sentiero "molto stretto" e le condizioni quest'anno erano
eccezionalmente difficili.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA