Kim Yo-jong, la potente sorella
del leader nordcoreano Kim Jong-un, ha affermato che Pyongyang
ha condotto sabato una "operazione ingannevole" con esplosivi a
simulare il tiro d'artiglieria costiera da 130 mm. "L'Esercito
popolare di Corea non ha sparato nemmeno un proiettile nelle
acque interessate", ha detto Kim, che ha la carica di vice
direttore di dipartimento del Comitato centrale del Partito dei
Lavoratori, secondo un dispaccio dell'agenzia ufficiale Kcna.
"I gangster militari della Repubblica di Corea hanno subito
abboccato all'esca che abbiamo lanciato", ha aggiunto Kim,
precisando che l'operazione mirava a smascherare la capacità di
rilevamento dell'esercito di Seul e minacciando un "attacco
militare immediato" in caso di provocazione del Sud.
Oltre alla dichiarazione di Kim, il network statale Kctv - a
sostegno della tesi - ha trasmesso un video di 44 secondi di
quelli che sembravano essere più esplosivi piazzati
dall'esercito dello Stato eremita in detonazione consecutiva. Il
ministero della Difesa sudcoreano, invece, ha riferito sabato
che il Nord aveva sparato circa 60 colpi di artiglieria dalla
costa occidentale a ridosso della linea di confine.
Quanto a Kim, il Comando di stato maggiore congiunto di Seul
ha definito come "guerra psicologica" le sue parole sulla
capacità di rilevamento dell'esercito del Sud, esortando il Nord
a cessare gli atti che aumentano la tensione.
Schermaglie navali tra la Corea del Sud e quella del Nord
hanno avuto luogo vicino al confine marittimo occidentale nel
1999, nel 2002 e nel 2009. Nel 2010, invece, Pyongyang sparò una
raffica di colpi di artiglieria sull'isola di Yeonpyeong,
uccidendo due marines sudcoreani e due civili. Il Nord hada
sempre contestato la legittimità della Northern Limit Line
(Nll), la linea di demarcazione nel mar Giallo disegnata
unilateralmente dal Comando Onu a guida Usa dopo la guerra di
Corea del 1950-53. Negli ultimi decenni, Pyongyang ha chiesto
ripetutamente che fosse ridisegnata, trovando la netta
contrarietà di Seul.
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