È stato firmato a Tokyo il contratto
con il quale il Giappone si impegna con gli Stati Uniti ad
acquistare 400 missili da crociera Tomahawk, con capacità di
contrattacco in territorio nemico. Ai sensi dell'accordo, Tokyo
sosterrà un esborso di circa 254 miliardi di yen, equivalenti a
1,6 miliardi di euro per i missili e le attrezzature correlate,
su un periodo di tre anni a partire dall'anno fiscale 2025,
secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa.
Inizialmente il Giappone pensava di aggiudicarsi gli ultimi
modelli Tomahawk Block-5 negli esercizi fiscali 2026 e 2027, da
schierare sui cacciatorpedinieri Aegis delle Forze di autodifesa
marittima, ma lo scorso ottobre ha anticipato l'acquisto di un
anno, considerando in alternativa l'approvvigionamento del
modello precedente, il Block-4. Alla cerimonia odierna erano
presenti il ministro della Difesa nipponico Minoru Kihara e
l'ambasciatore degli Stati Uniti, Rahm Emanuel - che ha
confermato come l'addestramento per l'uso dei Tomahawk inizierà
già da marzo. Kihara ha ricordato che la decisione del governo
di anticipare l'acquisizione dei missili statunitensi, con una
gittata di circa 1.600 chilometri, è stata presa "in
considerazione a un ambiente di sicurezza sempre più
minaccioso". Il ministero ha anche dichiarato di aver firmato un
altro contratto a ottobre per l'acquisto dei missili Joint
Strike di fabbricazione norvegese a partire dal 2026, con una
gittata di circa 500 chilometri, che si prevede saranno montati
sui caccia stealth F-35A Made in Usa. Nel dicembre 2022, a
fronte di quello che viene definito "l'evolversi del quadro
geopolitico", con l'espansionismo della Cina e la minaccia del
programma nucleare nordcoreano, il premier conservatore Fumio
Kishida aveva approvato un piano quinquennale dal valore di 320
miliardi di euro per potenziare le capacità di difesa del Paese,
con l'obiettivo di allinearsi alle direttive della Nato, come
auspicato dall'alleato Usa, portando la spesa militare vicina al
2% del Pil.
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