L'asta della villa della ex leader
birmana detenuta Aung San Suu Kyi è fallita perché non sono
state presentate offerte. Lo riporta la Bbc precisando che un
tribunale ne aveva ordinato la vendita a gennaio a seguito di
una lunga disputa sulla proprietà con suo fratello. Gli avvocati
di Suu Kyi, detenuta da quando il suo governo è stato rovesciato
da un colpo di stato militare nel 2021, hanno contestato lo
svolgimento dell'asta in mancanza del consenso della premio
Nobel per la Pace, che non può neanche incontrare i suoi
avvocati da dicembre del 2022.
Il prezzo per la proprietà era stato fissato a 315 miliardi di
kyat (150 milioni di dollari).
I funzionari del tribunale si sono presentati davanti al
cancello principale della casa e hanno chiesto tre volte se ci
fossero state o meno delle offerte, prima di chiudere l'asta.
Secondo l'emittente britannica erano presenti solo giornalisti,
funzionari e poliziotti in condizione di anonimato. La sua casa
in riva al lago al 54 di University Avenue, a Yangon, è famosa
quasi quanto la stessa Aung San Suu Kyi. Proprio in quella villa
la ex leader politica birmana è cresciuta e nel 1988 ha iniziato
la sua lunga campagna per la democrazia, utilizzandola anche
come sede del suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia,
e durante i suoi tre mandati agli arresti domiciliari, per un
totale di 15 anni fino al 2010, è stata confinata proprio dentro
quelle mura. La casa ha due piani ed è di epoca coloniale.
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