Trenta persone di 4 continenti
diversi riunite ad Assam, nel nord-est dell'India, in un
percorso di formazione per creare eco-imprese innovative. Sono
ospiti, da oggi al 26 marzo, del primo "workshop esperienziale"
della Smily Academy, il progetto lanciato durate la COP28 a
Dubai dal coordinatore della rete nazionale indiana di Al Gore,
Rituraj Phukan, e dalla professoressa Claudia Laricchia, prima
non indigena a capo del Forum Mondiale delle Popolazioni
Indigene per la Giustizia Climatica.
Ognuno dei 30 partecipanti sviluppa un progetto "che punta a
creare un ponte tra biodiversità e 'fattore indigeno' con
tecnologia e cultura d'impresa". Sette giorni sul campo, tra la
giungla di Jorhat e il parco nazionale di Kaziranga, patrimonio
dell'Umanità.
La Smily - acronimo di Sustainable Mindset and Inner Level
for Youth' - Academy si basa su un sistema di adozioni da parte
di partner aziendali, che possono guidare i giovani imprenditori
nel processo di sviluppo dei loro progetti originali oppure
coinvolgerli nelle proprie iniziative che affrontano le sfide
del mercato, o esplorare con loro nuove opportunità di business
e diventare partner.
A supporto dell'iniziativa 30 partner tra cui GammaDonna,
Sumus Italia, Institute for transformative innovation research
di Pavia.
"Il cambiamento climatico - ha sottolineato l'ambasciatore
italiano in India Vincenzo De Luca - è una delle minacce
contemporanee più critiche. Le azioni umane possono ancora
determinare gli scenari futuri; siamo tutti attori, vittime e
agenti del cambiamento. Credo che possiate essere una fonte
importante di innovazione e creatività e mi aspetto che con
l'approccio innovativo proposto dalla Smily Academy sarete in
grado, entro la fine della settimana, di guardare ai problemi
che tutti noi stiamo affrontando con occhi nuovi"
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