Premio Pen Pinter Prize 2024
alla scrittrice indiana Arundhati Roy, sotto accusa in India per
alcune dichiarazioni sul Kashmir di 14 anni fa.
Il prestigioso premio, lanciato nel 2009 dalla charity inglese
English Pen, viene assegnato a chi difende la libertà di
espressione in letteratura, in memoria dello scrittore Premio
Nobel Harold Pinter.
La motivazione del premio cita la "determinazione incrollabile"
degli scritti dell'autrice de Il dio delle piccole cose.
Arundhati Roy si è dichiarata entusiasta del riconoscimento, "in
un momento in cui il mondo intero ha preso una svolta
incomprensibile". "Vorrei che Harold Pinter fosse vivo", ha
detto la scrittrice "per leggere quello che penserebbe di ciò
che accade; ma poiché questo non è possibile, qualcuno di noi
deve fare del proprio meglio per seguire le sue orme".
Lo scorso 15 giugno il Governatore luogotenente di Delhi V K
Saxena, (una figura di nomina governativa simile al nostro
prefetto) ha autorizzato il processo per affermazioni espresse
dalla scrittrice nel 2010, nel corso di incontro pubblico sul
separatismo in Kashmir, che potrebbe portare ad una condanna di
sette anni. Più di 200 tra accademici, attivisti e giornalisti
indiani hanno firmato una lettera aperta esortando il governo di
Delhi a ritirare la decisione.
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