I medici indiani hanno iniziato oggi
uno sciopero nazionale di 24 ore in seguito allo stupro e
all'omicidio di una dottoressa tirocinante avvenuti il 9 agosto
a Calcutta, nel Bengala Occidentale, un caso che sta suscitando
un'ondata di indignazione in tutto il Paese.
In base alle prime indagini, il corpo seminudo e con gravi
ferite della vittima, 31 anni, è stato scoperto la scorsa
settimana in una sala seminari dell'R G Kar Medical College dopo
che la donna vi si era recata per riposare durante il turno di
lavoro. Un volontario che lavorava nell'ospedale è stato
arrestato in relazione al crimine sul quale la polizia continua
a indagare.
L'Associazione Medica Indiana (Ima), il più grande
raggruppamento di professionisti del Paese, ha annunciato che
tutti i servizi ospedalieri non essenziali rimarranno chiusi
oggi. Le proteste contro quanto accaduto alla collega e la
richiesta di una migliore protezione delle donne si sono
intensificate negli ultimi giorni dopo che una folla ha
vandalizzato l'ospedale in cui è avvenuto lo stupro e
l'omicidio.
Il presidente dell'associazione, R. V. Asokan, ha detto alla
Bbc che i medici protestano da anni contro la violenza, ma che
questo incidente è "diverso". Se un simile crimine può accadere
in una facoltà di medicina di una grande città, dimostra che
"ovunque i medici non sono sicuri", ha detto. L'Ima ha anche
stilato un elenco di richieste, tra cui il rafforzamento della
legge per proteggere meglio il personale medico dalla violenza,
l'aumento del livello di sicurezza negli ospedali e la creazione
di spazi sicuri per il riposo.
L'associazione ha poi chiesto un'"indagine meticolosa e
professionale" sull'omicidio e l'incriminazione delle persone
coinvolte nella violenza, oltre a un risarcimento per la
famiglia della donna.
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