Secondo le Nazioni Unite è "angosciante", secondo l'Unione Europea "sconcertante": sono esplicite le critiche della comunità internazionale alla nuova legge per la Propagazione della Virtù e la prevenzione del Vizio approvata di recente in Afghanistan, che di fatto rende la voce delle donne illegale se udita in pubblico, ma questo non ha fatto arretrare i talebani di un centimetro.
"È una visione angosciante per il futuro dell'Afghanistan", ha affermato Roza Otunbayeva, capo della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan, sottolineando che si tratta di una legge che "estende le già intollerabili restrizioni sui diritti delle donne e delle ragazze afghane".
Approvata in tempi strettissimi dalla guida suprema dei talebani, l'invisibile emiro Hibatullah Akhundzada, che governa l'Afghanistan per decreto dalla sua roccaforte di Kandahar, la nuova legge stabilisce in particolare che "le donne devono coprire completamente il corpo in presenza di uomini che non appartengono alla loro famiglia", compreso il viso, "per evitare tentazioni". Ma soprattutto, le donne non devono far sentire la propria voce in pubblico, ad esempio cantando o recitando poesie.
Questa norma in particolare "priva di fatto le donne afghane del loro diritto fondamentale alla libertà di espressione", ha sottolineato l'Unione Europea in una nota in cui si sottolinea che "il decreto conferma ed estende le severe restrizioni alla vita degli afghani imposte dai talebani".
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