Dopo la notte più fredda della
stagione, con la temperatura minima scesa a 11 gradi, New Delhi
si è svegliata per il terzo giorno di seguito in una nube di
smog tossico. Secondo l'India Meteorological Department il calo
delle temperature si è combinato con la densa nebbia, riducendo
la visibilità e l'istituto prevede che la nebbia persisterà per
tutto il giorno.
Per l'emergenza inquinamento, che da domenica ha toccato il
record massimo degli ultimi 5 anni, restano in vigore tutte le
misure
previste dalle autorità della capitale per le fasi più acute:
chiuse tutte le scuole, divieto di ingresso ai mezzi pesanti,
tranne per quelli che trasportano prodotti essenziali, e di
tutti i veicoli alimentati a diesel, blocco delle attività dei
cantieri edili, privati e pubblici, invito allo smart-working
per dipendenti di uffici pubblici e privati. Il governo della
capitale dell'India ha annunciato la probabile imposizione nei
prossimi giorni del traffico a targhe alterne.
La Corte Suprema è intervenuta sull'emergenza imponendo alla
municipalità di non allentare le norme anti-inquinamento senza
autorizzazione e ha esplicitamente accusato i governanti di
irresponsabilità verso i 20 milioni di abitanti, per non essere
riusciti dal novembre 2018, quando per la prima volta la qualità
dell'aria di Delhi toccò livelli "seriamente dannosi" per la
salute, ad attuare misure di lungo periodo, ma solo a mettere in
atto provvedimenti tampone nei momenti di massima allerta.
Mentre chi può affrontare la spesa corre ad acquistare gli
apparecchi per purificare l'aria all'interno delle abitazioni e
le mascherine risultano ormai introvabili sia nei negozi che
online, ospedali e cliniche sono presi d'assalto da migliaia di
persone colpite da difficiltà respiratorie, tosse e mal di gola,
irritazione agli occhi e mal di testa. Sui media infuriano le
polemiche contro l'inazione e l'incapacità delle autorità di
affrontare le cause ormai note dello smog; in particolare, si
segnalano gli inaccettabili i rischi per la salute di milioni di
cittadini che lavorano nei settori informali e passano le
giornate all'aperto, esposti ai veleni.
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