La Cina non permetterà che "le forze separatiste di Taiwan vadano fuori controllo con le forze esterne" e "non adotterà mai l'approccio del 'wait and see'": lo ha detto la portavoce dell'Ufficio per gli affari di Taiwan del governo cinese Zhu Fenglian, nel mezzo della più grande mobilitazione marittima di Pechino intorno all'isola dal 1996.
Zhu ha citato il rifiuto del Mainland Affairs Council, l'omologa agenzia di Taipei, di revocare il divieto di tour di gruppo dalla Cina come una mossa che "espone ulteriormente la natura" delle autorità del Partito democratico progressista, al potere a Taiwan, "di cercare il confronto e l'indipendenza".
La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando nel corso del briefing quotidiano, ha sottolineato a sua volta che "danneggiare la pace e la stabilità dello Stretto di Taiwan è opera delle forze separatiste indipendentiste di Taiwan, con il supporto di attori esterni".
Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito intanto di aver rilevato 53 aerei e 11 navi da guerra cinesi, più otto imbarcazioni ufficiali, attivi intorno all'isola nell'arco delle 24 ore alle 6 locali (23 di martedì in Italia). Si tratta del numero più alto di aerei rilevati in un solo giorno dal record a quota 153 segnalato il 15 ottobre, nelle manovre militari cinesi su larga scala in risposta a un discorso del presidente taiwanese William Lai tenuto pochi giorni prima. Martedì, invece, il bilancio è stato di 47 aerei e 12 navi da guerra.
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