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Ucraina: Zar-Putin avverte, "scherzate con una potenza nucleare"

Ucraina: Zar-Putin avverte, "scherzate con una potenza nucleare"

Mosca, "truppe ucraine come nazisti". E Kiev bussa alla Nato

MOSCA, 30 agosto 2014, 12:55

Giuseppe Agliastro

ANSACheck

Vladimir Putin © ANSA/EPA

Vladimir Putin © ANSA/EPA
Vladimir Putin © ANSA/EPA

Vladimir Putin reagisce a muso duro ai moniti dell'Occidente: paragona i comportamenti delle truppe di Kiev nell'est dell'Ucraina a quelli dei nazisti e avverte l'Alleanza Atlantica che non è il caso di "scherzare" con "una potenza nucleare" come la Russia.

Di fronte alle incursioni militari di Mosca nell'est del Paese, l'Ucraina reagisce intanto rilanciando l'ipotesi di adesione alla Nato: una mossa che inizialmente il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva escluso, ma che ora appare a Kiev come la risposta più adatta all'escalation del conflitto nell'est contro i separatisti filorussi. L'annuncio è stato fatto dal premier Arseni Iatseniuk che ha fatto sapere di "un progetto di legge per annullare lo status di neutralità dai blocchi militari dell'Ucraina e tornare sulla via dell'adesione alla Nato".

Una soluzione che il segretario generale uscente, Anders Fogh Rasmussen, commenta così: "Ogni Paese ha diritto di decidere da solo le alleanze". Ma che rappresenterebbe un'ulteriore escalation nella sfida che ormai vede apertamente impegnati, almeno a parole, Occidente e Russia.

Mentre la Nato si dice pronta a dare "pieno sostegno" a Kiev e intima a Mosca di mettere fine alle "azioni militari illegali all'interno dei confini" dell'Ucraina, Putin replica riecheggiando a sua volta i tempi della guerra fredda: la Russia - annuncia - intende rafforzare il suo potenziale nucleare. Lo 'zar' precisa che l'obiettivo "non è minacciare qualcuno, bensì sentirsi sicura", ma il tono é duro: Mosca - sottolinea - è una delle maggiori potenze nucleari e "non si tratta di parole, ma della realtà": quindi, "non é il caso di scherzare con noi".

Il presidente russo non sembra voler mollare la presa sull'Ucraina, dove a febbraio è salito al potere sull'onda della rivolta di Maidan un governo filo-occidentale, rivendica il "successo considerevole" dei ribelli sul terreno e invita il mondo a prendere atto "dell'incapacità di Kiev di stabilire l'ordine" nel sud-est russofono sostenendo che bisogna "costringere le autorità ucraine a iniziare dei negoziati" con i filorussi. Putin continua inoltre ad accusare i soldati di Kiev di atrocità contro i civili del sud-est: e in un discorso a un forum giovanile a Seligher, non ha esitato a tracciare un parallelo l'operato dell'esercito ucraino che assedia Donetsk e Lugansk a quello delle truppe naziste "che circondavano le nostre città e sparavano direttamente ai loro abitanti".

Violazioni del diritto internazionale sono state riscontrate in effetto da associazioni per i diritti umani da entrambe le parti in conflitto. E se l'esercito di Kiev è accusato di aver usato missili Grad contro i centri abitati, accuse non meno pesanti sono rivolte ai filorussi, compresa quella di torturare i prigionieri. A pagare il prezzo più alto in questa guerra è in ogni modo la popolazione civile: secondo l'Onu sono quasi 2.600 le persone che hanno perso la vita in cinque mesi di combattimenti, più del doppio della cifra denunciata a fine luglio (1.129 morti), con una tendenza definita "allarmante" dalle Nazioni Unite. I caduti tra i militari di Kiev sono invece quasi 800 secondo le stime ufficiali, e Putin ha chiesto nella notte ai separatisti filorussi di aprire un "corridoio umanitario" per le truppe ucraine rimaste circondate dopo la presa da parte dei ribelli di Novoazovsk, città strategica nell'est dell'Ucraina. Dai comandanti di Kiev è arrivato però un secco 'niet': una decisione che il presidente russo ha definito "un grosso errore" che "porterà a grandi perdite di vite umane".

Ma la crisi ucraina si riflette anche in campo economico ed energetico. Oggi il ministro dell'Energia russo, Aleksandr Novak, ha ribadito al commissario Ue per l'Energia Gunther Oettinger che esistono "forti rischi" per le forniture di gas all'Europa in inverno perché Kiev - a cui Mosca ha chiuso i rubinetti dell'oro blu a giugno per una disputa sul prezzo del metano e sul debito miliardario non pagato alla Russia - potrebbe sottrarre illegalmente parte del gas diretto in Europa attraverso i metanodotti ucraini in vista della stagione fredda.

Nel frattempo - mentre l'Fmi dà via libera al versamento di 1,4 miliardi di dollari a favore dell'Ucraina - il braccio di ferro delle sanzioni tra Russia e Occidente fa crollare il rublo: che oggi ha toccato quota 37,02 per un dollaro.

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