L'acronimo PESC sta per Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione Europea. Viene gestita e promossa dal ministro degli Esteri dell'Ue, che prende il nome di Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, e dal Servizio Europeo per l'Azione Esterna. Ovvero il corpo diplomatico dell'Unione europea, che sostiene la responsabile degli affari esteri dell'Ue nella sua missione.
Questa figura venne istituita inizialmente dal trattato di Amsterdam e venne rivestita da Javier Solana, segretario generale del Consiglio. Poi il trattato di Lisbona rafforzò la carica estendendone le sue responsabilità, affidandogli le competenze della presidenza del Consiglio nel settore degli affari esteri, del commissario per le relazioni esterne e dell’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune.
L’alto rappresentante è uno dei cinque vicepresidenti della Commissione europea e presiede il Consiglio “Affari esteri”. Partecipa all'elaborazione della politica estera e di sicurezza comune e la attua in qualità di mandatario del Consiglio. È responsabile delle relazioni esterne e del coordinamento degli altri aspetti dell'azione esterna dell'Unione. È altresì responsabile della politica di sicurezza e di difesa comune.
L’alto rappresentante viene nominato dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata, con l'accordo del presidente della Commissione, per un mandato di cinque anni. Il Consiglio può porre fine al suo mandato mediante la medesima procedura. L’alto rappresentante deve rassegnare le dimissioni se il presidente della Commissione europea glielo chiede.
Nell’esecuzione delle sue funzioni, l’alto rappresentante si avvale di un servizio europeo per l’azione esterna. Il servizio lavora in collaborazione con i servizi diplomatici degli Stati membri. È composto da funzionari dei servizi competenti del segretariato generale del Consiglio e della Commissione e da personale distaccato dai servizi diplomatici nazionali.
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