"Gli americani sono responsabili di quello che è accaduto, non c'è stato un blitz ma un drone, non era un blitz di cui gli Usa ci dovevano informare ma un errore tragico, drammatico. E gli americani ce l'hanno detto quando c'era la certezza di quanto accaduto, sono stati corretti". A Otto e mezzo Matteo Renzi difende la correttezza degli Usa nella gestione delle informazioni sulla morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto.
"La certezza che i due corpi fossero dei due cooperanti noi l'abbiamo avuta mercoledì e credo anche gli americani", precisa sulla notizia lanciata dal Nyt che Obama sapesse dell'uccisione dell'ostaggio italiano quando il premier italiano era a Washington. Dagli schermi televisivi, il premier assume un impegno solenne: "Faremo di tutto per recuperare quel corpo anche se è molto difficile". E replica alle polemiche: "Come si fa a definirlo un ostaggio di serie B? La Farnesina ha fatto di tutto in questi anni, alla famiglia abbiamo portato prove che era in vita. Io capisco il dolore della famiglia, non capisco la polemica politica".
Le dichiarazioni di Matteo Renzi chiudono una giornata costellata da tensioni, cominciata con un'informativa urgente del ministro degli esteri Paolo Gentiloni alla Camera dei Deputati, di fronte ad un'aula quasi deserta. Gli scranni vuoti, immortalati da foto e video, sono duramente stigmatizzati dalla presidente della Camera: "La scarsa partecipazione di deputati a sedute con informative chieste al governo denota mancanza di correttezza sul piano istituzionale e reca una grave lesione all'immagine della Camera", scrive Laura Boldrini in una lettera ai capigruppo di Montecitorio.
"L'Italia troverà il modo di onorare la memoria di Giovanni Lo Porto", ha assicurato Gentiloni avviandosi alla conclusione. I pochi deputati che si sono presentati in massima parte hanno scelto la strada della contrapposizione e criticano, anche aspramente, le parole del ministro. Che rivendica il lavoro svolto dall'unità di crisi della Farnesina "negli ultimi 40 mesi". E conferma: "il governo è stato avvisato" della morte del cooperante italiano "nella tarda serata di mercoledì" con una telefonata del presidente Barack Obama al premier Matteo Renzi.
Ma secondo il New York Times, Obama sapeva che Lo Porto era stato ucciso da un drone Usa quando ha ricevuto venerdì Renzi alla Casa Bianca: "Solo la scorsa settimana l'intelligence lo ha riferito ad Obama con quello che ha definito come 'il più alto livello di certezza'. Il presidente - prosegue il quotidiano - ha chiesto che l'episodio venisse declassificato ma non ha detto niente a Renzi durante la sua visita a Washington". Obama ha in seguito comunicato al premier italiano di voler diffondere il 23 mattina la notizia di quanto avvenuto in modo, sottolinea Gentiloni, da "poter esprimere lui stesso le scuse degli Usa all'Italia".
Un impegno alla trasparenza di cui il governo italiano "prende atto" ma che ora potrà aprire il fianco a ulteriori critiche. Come quelle già avanzate sul perché ci siano voluti tre mesi per verificare quanto accaduto al confine tra il Pakistan e l'Afghanistan in seguito all'attacco che ha colpito il compound in cui era detenuto Lo Porto insieme al suo compagno di prigionia americano Warren Weinstein. "L'area - afferma Gentiloni - non consentiva un rapido e facile accesso per accertare le conseguenze dell'azione antiterrorismo e identificare le persone colpite".
"Il governo italiano - aggiunge - prende atto di queste affermazioni". Durante l'informativa, ad ogni modo, emerge un particolare inedito. Secondo Gentiloni l'ultima evidenza che Lo Porto fosse vivo risale "allo scorso autunno". Poi nell'area tra il Pakistan e l'Afghanistan si sono fatte "sempre più frequenti" le azioni militari e "tali azioni hanno reso ancora più complessa l'attività di acquisizione" d'informazioni sul terreno. Un deterioramento del quadro complessivo che ha reso quindi vano il lavoro della "task force" - istituita da Islamabad su richiesta delle autorità italiane e tedesche - fin dai primi mesi successivi al sequestro. Ma è proprio su quanto fatto (o non fatto) dall'Italia che si concentrano le critiche dell'opposizione.
Durissimo il pentastellato Angelo Tofalo, membro del Copasir: "Lo Porto - tuona in Aula - è stato ucciso due volte". "La Germania è riuscita a riportare a casa il suo ostaggio, l'Italia no: chi ha avuto responsabilità deve pagare per questo. La Germania - stigmatizza Tofalo - ha un peso politico che evidentemente l'Italia non ha". "E' ridicolo - rincara la dose Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia - che il capo della Farnesina si vanti della perfetta collaborazione tra Cia e i nostri servizi segreti. Chissà cosa sarebbe accaduto se fosse stata imperfetta...".
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