"Le casse con le firme cartacee
sono state requisite e ci è già stato detto che la procedura non
andrà avanti. Noi allora le invieremo in formato digitale". Lo
ha detto, a Milano, Yuri Guaiana, l'attivista per i diritti
umani arrestato e rilasciato ieri in Russia dopo una raccolta di
firme contro la discriminazione dei gay in Cecenia. In una
conferenza stampa, a Milano, ha precisato che "il processo agli
attivisti russi è stato indetto per il 29 maggio, io potrò
affrontarlo da contumace ma loro no". La speranza degli
attivisti è poterle inoltrare formalmente prima del processo.
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